Aiptasia
Aiptasia o per meglio intenderci invasione da Aiptasia è uno dei problemi più frequenti che si presenta nelle vasche marine , conosciute anche come “anemoni di vetro”.

Font Foto : acquaportal
Si tratta di un polipo urticante, molto invasivo ed infestante, che passa il suo tempo ancorato in vasca ed è solitamente introdotto con le rocce vive o con coralli già infestati.
La sua riproduzione avviene per la maggior parte dei casi per scissione, infatti un solo brandello di tessuto di questo anemone è in grado di formare un esemplare identico capace a sua volta di procreare.
Nonostante alcune persone ritengano addirittura gradevole la presenza e l’allevamento delle aiptasie, è bene ricordare che esse recano fastidio a coralli e pesci (risultando anche mortali per loro) e quindi la loro rimozione è vivamente consigliabile ed in tempi quanto più brevi possibili.
Metodi per la rimozione
Vista la delicatezza dell’ecosistema marino è veramente sconsigliato utilizzare medicinali e prodotti chimici di qualsiasi genere, i quali potrebbero oltretutto risultare inutili.
Si può quindi procedere alla rimozione meccanica delle aiptasie utilizzando una siringa caricata con aceto bollente, nella miscela 50% acqua osmotica + 50% aceto bianco o solo aceto (o Aiptasia X, prodotto naturale I cui residui non rappresentano un problema), iniettando la soluzione direttamente nella bocca di ogni singolo anemone. Con questo metodo la soluzione brucerà l’anemone ma bisogna avere buona manualità e precisione infilzando la bocca dello stesso con l’ago della siringa cercando di evitare i suoi polipi poiché esso potrà ritirarsi rendendo impossibile procedere con questa tecnica.
Oltre al metodo meccanico, nel caso di una grande infestazione soprattutto, è possibile introdurre predatori naturali i quali andranno a cibarsi delle aiptasie.
Prima di introdurre qualsiasi animale è doveroso valutare la fattibilità in base alla propria vasca, alle necessità dei nuovi ospiti che intendiamo inserire, alla popolazione già esistente ed alla sua maturità.
Tra i predatori naturali di questo anemone troviamo i gamberi Lysmata Wurdemanni, alcuni pesci farfalla come il Cheatodon Burgessi e Kleinii ed il Chelmon Rostratus, ed il Acreichthys Tomentosus.

Font foto : Wikipedia

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Nel caso fosse possibile inserire più esemplari, si andrà a stimolare la competizione naturale degli esemplari che andranno a predare più voracemente le aiptasie riducendo i tempi per la disinfestazione.
Si ricorda infine che i pesci introdotti possono predare anche i coralli durante la presenza delle aiptasie e dopo la loro scomparsa, inoltre potrebbero ignorare gli anemoni poiché dipende dal comportamento di ogni singolo esemplare
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