Metodi di gestione: berlinese e DSB
METODI DI GESTIONE: BERLINESE E DSB
Prima di allestire il nostro acquario dovremo decidere a quale dei due metodi di gestione affidarci per la conduzione della nostra vasca: berlinese e DSB.
Scopriamo e vediamo qui sotto le differenze e le caratteristiche di questi due metodi:
BERLINESE
Il sistema berlinese deve il suo nome allo scrittore e acquariofilo tedesco Peter Wilkens il quale negli anni settanta sperimentò e mise a punto il primo de metodi di gestione per una vasca marina, definendo i capisaldi di questa metodologia che sono rimasti pressoché invariati.
Il metodo berlinese prevede:
- Grande impiego delle rocce vive e di ottima qualità. Inizialmente venne stabilito il rapporto di 1kg di roccia ogni 5 litri di acqua, ma oggi con l’impiego dell’adeguata attrezzatura tecnica e con lo sviluppo tecnologico, si è potuto raggiungere addirittura il rapporto di 1:15
- Intensa e forte illuminazione (Per saperne di pù leggi qui)
- Forte movimento
- Uso tassativo dello schiumatoio (Per saperne di più leggi qui)
- Reintegrazione di calcio e carbonati
- Uso del carbone attivo
Con questo metodo di gestione viene escluso totalmente l’impiego della sabbia lasciando quindi esposto il vetro di fondo della nostra vasca (bare bottom detto in inglese), decisione presa unicamente al fine di evitare l’accumulo di detriti, deiezioni degli animali e qualsiasi altra forma di sporco che essa accumulerebbe con conseguente innalzamento dei valori di NO3, NO2 e PO4.
Tuttavia, sempre grazie alla moderna tecnologia (se correttamente dimensionata e gestita) ed all’esperienza dell’acquariofilo, è comune ritrovare oggi (soprattutto in UK ed USA) vasche berlinesi con una cosiddetta “spolverata di sabbia”, ovvero un piccolo strato da 1-2cm che DEVE essere tassativamente tenuto smosso da animali e di adeguata granulometria al fine di evitare i problemi precedentemente citati.
DSB
Affianco al sistema berlinese troviamo il DSB acronimo di “Deep Sand Bed“ (tradotto letto di sabbia profondo). Questo metodo di gestione mantiene gli stessi principi fondamentali del precedente ma la differenza sostanziale è l’impiego di un grande strato di sabbia che funge da substrato biologico.
Tradotto, ciò consente di ridurre il quantitativo delle rocce da impiegare poiché la medesima funzione viene svolta dalla stessa, la quale contribuisce alla chiusura del ciclo dell’azoto (Per saperne di più leggi qui).
Il quantitativo di sabbia necessario è però ben definito senza lasciare nulla al caso: per allestire un DSB è indispensabile creare uno strato di sabbia con uno spessore minimo di 10cm ed un massimo di 15cm (bisogna tener conto che col tempo lo strato di sabbia tende ad assestarsi abbassandosi, è bene quindi eccedere un poco durante l’allestimento) con una granulometria ottimale mista di 600/900µm.
Degli aspetti da tener conto e non sottovalutare è la posizione delle pompe di movimento e delle rocce vive: le prime devono essere posizionate in modo tale che esse non scavino e non sollevino la sabbia poiché ciò porterebbe ad un aumento dei fosfati (un DSB non deve MAI essere sifonato), altro punto cruciale è il posizionamento delle rocce, le quali non devono soffocare lo strato di sabbia occupando la minor superficie possibile (per questo solitamente vengono appoggiate su spezzoni di tubo in PVC o altri supporti).
Per il posizionamento del DSB bisogna PRIMA riempire la nostra vasca con almeno 10cm di acqua e poi posizionare la sabbia (NON lavata per non perdere il particolato più fine) al fine di evitare la creazione di bolle d’aria all’interno dello stesso. Infatti, in un DSB maturo, sarà possibile individuare 3 fasce diverse dove in ognuna di essa avviene una fase del ciclo dell’azoto il quale si chiude nella fascia anossica, la più profonda, dove vi è la totale assenza di ossigeno equivalente alla parte più interna delle rocce.
Durante la fase di allestimento, al fine di facilitarne la maturazione, è consigliato inserire sulla superficie qualche bicchiere di sabbia proveniente da un altro DSB, a patto che questo sia ovviamente privo di agenti contaminanti esterni. Bisognerà comunque garantire l’inserimento di animali che abiteranno il DSB mantenendolo continuamente smosso.
QUALE METODO SCEGLIERE?
A questa domanda non vi è una risposta, entrambi i metodi di gestione garantiscono all’acquariofilo di ottenere i migliori risultati nel caso si decida di allestire un acquario popolato da coralli, bisognerà tener conto di alcuni punti:
- Determinati animali necessitano di fondali sabbiosi, mentre altri danneggerebbero il DSB
- Un DSB in caso di blackout elettrico consuma più rapidamente ossigeno di una vasca berlinese
- La maturazione di un DSB è molto più lunga di un acquario berlinese
- Eventuali errori di gestione impiegheranno un lasso di tempo più lungo per essere notati in un DSB
- Inserire uno strato di sabbia in una vasca berlinese già avviata può far saltare gli equilibri della vasca con esiti disastrosi, ma inserendola da subito potrebbe portare problemi che impiegherebbero molto tempo per esser risolti
- A seconda delle dimensioni della vasca, un DSB potrebbe pesare diversi quintali, un peso da non tralasciare
Concludendo, la decisione resta all’acquariofilo tenendo conto che ogni metodo di gestione ha i suoi pro ed i suoi contro ma entrambi possono soddisfare le esigenze anche più estreme, fermo restando che una buona tecnica correttamente adeguata alla dimensione ed alle pretese della nostra vasca contribuisce alla buona riuscita del nostro progetto.